sabato 13 agosto 2016

Sarò madrina di battesimo di Sergio, detenuto della prigione N.H.
Sono contenta di essergli a fianco in questo giorno importante, che segna l'inizio di una nuova vita.
Abbiamo camminato insieme costruendo dentro le grate di una cella un percorso fatto di condivisione, ricerca, emozione, ansia, che incontro dopo incontro, tappa dopo tappa, ha portato ad una crescita personale, umana, spirituale, in un luogo in cui nessuno vuole mettere un briciolo di speranza. E noi invece ce la mettiamo, senza paura o pregiudizi!!
Mercoledì 17 agosto celebreremo la messa con i detenuti e in questa occasione S. riceverà il battesimo. Avevo chiesto ai funzionari della penitenziaria se poteva partecipare il padre adottivo di Sergio, per essere lui il padrino, ma non sarà possibile, così come non sarà possibile la partecipazione di nessun familiare. Vietato.
Sergio ha chiesto a me di essere sua madrina e avendolo seguito e conoscendolo ormai da più di due anni, il mio sì in questo giorno importante, con piacere e affetto.
Sono i miei ultimi mesi in questa prigione, non potevano che concludersi così, con un evento che sempre resterà ben inciso e presente nella mia vita. Io madrina di Sergio.


Mi piace quando incontro per strada alcuni bimbi che conosco e mi fermo a parlare con loro.
Chi non ricorda il mio nome mi chiama "Professora", sia perché è legato all'esperienza di artigianato nello Spazio Esperança, con i bimbi e adolescenti (pittura, lavoretti con la carta, ecc..) sia perché ho aiutato per alcuni mesi negli incontri di Infanzia e Adolescenza Missionaria, piccola esperienza che mi è piaciuta!
E allora vada per "professora", anche se sa di qualcosa di altamente formale, perché Emma con due M è sempre stato molto difficile qui, anche come nome, molto insolito da queste parte.
Ma quando mi chiamano sono Ema, con una M sola, anche nei registri della penitenziaria, ci sono agenti che scrivono il mio nome con una M sola e non importa se dico che ho due M, qui sono e sarò sempre Ema...e Ema in Brasile è il nome di un animale! Una specie di struzzo! Viva lo struzzo!
"Dove state andando a quest'ora che già è buio? "(ore 19 della sera...già buio in inverno)
"Professora andiamo a cambiare il formaggio, sa di sapone"
"Come sa di sapone!"
"Si professora, io ne ho assaggiato un pezzetto e non si può mangiare...sa di sapone!"
"Dove che è andate a cambiarlo?"
" Da chapeu"
"Dove? Non conosco questo negozio"
"Professora vieni con noi che ti insegniamo dov'è"
"Ok, vediamo dov'è sto posto, però il formaggio lo cambiate voi, io vi aspetto fuori".
Piccoli e simpatici incontri.
Volete sapere se gli hanno cambiato il formaggio? Non ve lo dico, vi lascio con il dubbio.
Ma sono piccoli e simpatici incontri con bimbi che passano più tempo in mezzo alla strada che in casa, perché forse fa meno male quella delle pareti domestiche, che lavoricchiano di tanto in tanto, che giocano a calcio a piedi nudi, che hanno magliette o pantaloni pieni di buchi, che sono allergici all'acqua!!! Ma sono una meraviglia e mettono di buon umore!



Finalmente chu chu! (si pronuncia sciu sciu)
Eccoli i primi nati nel nostro giardino, un giardino che ormai non coltiva più niente. 
Ci sono fiori, piante, ma non abbiamo più coltivato verdura. Forse per colpa della gatta, che gira intorno, forse per colpa della nostra pigrizia o del non nostro pollice verde, diciamolo!!!
Ma questi chu chu ce l'hanno fatta, sono nati. 
I chu chu sono una specie di cetriolo, non hanno molto sapore, ma vengono molto usati nel cibo brasiliano. Non nascono dalla terra ma dalla pianta, sembra che volino, "sospesi" nel cielo.
E' simpatico vederli. La loro fioritura ci sembra un miracolo, che quasi ci dispiace mangiarli.
Ma vedremo se questo miracolo agirà nelle nostre pance!!
Già ho in mente come cucinarli.

Fa freddino in questi giorni, qui l'inverno non è ancora passato, anzi è passato e siamo in autunno, tra poco arriva la primavera, il 22 settembre!!! Bello l'inverno che dura solo due mesi e mezzo!
E in questo tempo che sta passando mi viene da pensare che tra 4 mesi dovrò mettermi ai piedi un paio di scarpe e salire su un aereo. Piedi nudi è quasi alla fine. Già sento tristezza e molte emozioni che si mischiano tra di loro. Ma è ora di razionalizzare il tempo e quello che tra poco porterà.
Sarò capace di rimettermi le scarpe?? Credo che le toglierò anche quando sarò altrove, piedi nudi è un modo di essere che fa parte del mio voler conoscere e camminare con semplicità in questa vita, senza artifici, senza barriere, senza preconcetti, esclusioni, sentendo la nuda terra e quello che ci offre. Terra fatta di popoli, culture, emozioni, ricchezze, diversità, conoscenza, storie, umanità, Vita toccata nella sua profondità e bellezza, nel suo bene come nel suo male...tutto vissuto a piedi nudi, perché camminare e come camminare è importante in questa scoperta di se', del mondo e degli Altri.
Anche di Dio.








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