martedì 31 dicembre 2013

Feliz Ano Novo! Buon Anno!

Eccoci cari amici al giorno di chiusura di questo 2013 e inizio di un nuovo anno.
Seja bem-vindo 2014!
Mentre vi scrivo si sta scatenando un forte temporale, stanno scendendo dal cielo dei gran goccioloni e qui quando piove non scherza mica...forte, forte, forte! Ne un guarda-chuva (ombrello), ne un paio di scarpe chiuse impediscono di bagnarti, le mie tennis da quando sono affogate nell'acqua hanno smesso di camminare....meglio usare sempre gli infradito, anche se è più difficile fare gli slalom su queste strade del bairro completamente allagate, ci vorrebbero scarpe a forma di canotto, capaci di galleggiare sopra tutto, anche su ciò che si incontra per strada e che la pioggia trascina via.
Il problema della pioggia è anche in casa, il nostro tetto di lamiera qualche gocciolone lo fa passare ugualmente....e vai di secchio e straccio!!! Ma questo è un problema di tutti, perchè le nostre case qui nel bairro sono tutte uguali, anche noi lmc, non facciamo differenza....tutti in ammollo!!
Anno bagnato, Anno Fortunato! (esiste?...lo facciamo esistere lo stesso!).
Già da questa mattina hanno iniziato a lanciare foguetes (razzi/petardi) e musica ad alto volume per strada...gran barulho (rumore) gente! Si aspetta tutti il nuovo anno, con allegria, speranza e sogni.
Stasera noi festeggeremo con churrasco (carne allo spiedo) a casa dei nostri vicini.
Aspettiamo questo 2014 con tanta voglia di iniziarlo....per me sarà un anno di tante cose nuove, di inizio e di gran camminate, a volte su rapide salite, a volte, forse, su rapide discese, vedremo, ma benvenuto 2014 e ora di seminare!
Ho molto per cui dire grazie in questo 2013. Grazie ai gruppi di lmc in Italia, grazie per il loro sostegno e amicizia. In qualche modo stiamo camminando insieme e li sento vicini in questa mia/ nostra camminata. Estamos juntos! ...è vero ho un paio di infradito ai piedi, a volte anche solo piedi nudi, ma credetemi, se lo spirito, la voglia, la determinazione è la stessa, si possono sentire e sincronizzare i passi, anche da grandi distanze ( solo geografiche). Buon Anno a tutti voi, Buon Anno a tutti gli amici, Buon Anno a chi ho sfiorato, a chi ho incontrato e a chi porto nel cuore. Che sia un anno di lavoro, di coraggio, di cammino (con pioggia o senza pioggia), di sogni, di lotta.  Vamos gente...inizia questo 2014!!!
Il nostro tetto di casa......


Agenda latino-america 2014......iniziamo!


Ieri ho finalmente regolarizzato il visto alla Policia Federal: preso impronte digitali, fatto foto, schedata...ok!!! Ora posso stare in terra brasiliana senza problemi per un anno, poi di anno in anno, si può direttamente rinnovare qui, senza uscire dal paese. 

                   .                                                                                                                                          

sabato 21 dicembre 2013

...sabbia o roccia...

Come costruire la "casa", le fondamenta di questa casa, forse sopra una roccia, così che ne la pioggia, ne il vento, ne la tempesta riescano a farla crollare o sulla sabbia, dove al contrario, vento, pioggia e tempesta la spazzano via, ed è la rovina completa. (Mt 7, 24-27)
...ed io mi sto domandando, come sono le fondamenta del mio animo, quali mattoni sono roccia, quali sabbia...
Dove sono? Come sto? Quali passi fare per non perdere il cammino? Domande che mi aiutano nelle mie riflessioni, per costruire casa sulla roccia, perché quando la tempesta si scatena, si scatena forte e allora arriva il momento di capire fino a che punto le nostra fondamenta sono roccia o sabbia.
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Intanto qui continua a piovere e piove forte, quasi sempre.
L'altro giorno hanno ammazzato una ragazza di 18 anni, ieri un ragazzo di 22 anni, tutte e due per droga.
A fine anno c'è quello che viene chiamato acertos de contas, un regolamento di conti, bilancio tra i vari gruppi che trafficano con droga.
Martedì sera ho partecipato alla riunione del gruppo Testemunhas da Esperança, un gruppo di auto aiuto alle famiglie con figli/parenti con problemi di droga e alcool. Ogni famiglia qui a Nova Contagem ha un figlio/a o marito con questi problemi, solo che la partecipazione è scarsa e c'è molta vergogna, a volte anche paura.
All'incontro c'erano una decina di donne, mogli, madri che vivono direttamente queste problematiche, donne forti, ma con tanta sofferenza dentro. Il gruppo è un momento di condivisione, di sfogo e di forza nel racconto con gli altri. Non è facile parlare di come il proprio figlio si stia buttando via in questo modo o di come è stato ammazzato, così come non è facile aprire le cicatrici del proprio cuore agli altri, renderle pubbliche e farle toccare, c'è molta timidezza e imbarazzo in questo piccolo gruppo, ma anche desiderio di trovarsi per prendere forza, coraggio e aiuto.
Il gruppo si riunisce ogni martedì sera nella Casa Comboniana Justiça e Paz, è da poco tempo che è nato e ancora deve fare i primi passi, ma c'è e soprattutto deve esserci, perché il problema della droga qui è molto forte, direi che è quello principale. Chi vive in zone a rischio mi ha raccontato che a volte non si può rimanere seduti fuori, perché pensano che li spii o che sei un collaboratore della polizia e c'è paura...e allora sì, c'è bisogno di un luogo dove poter parlare e domandarsi che cosa poter fare, come incominciare e procedere a piccoli, piccolissimi passi, perché qua si può camminare solo così.
E anch'io nella mia quotidianità sto procedendo a piccoli, piccolissimi passi ( a volte con impazienza) e mentre cammino mi domando...sabbia o roccia...

lunedì 16 dicembre 2013

Novena de Natal

In questo tempo di avvento, qui a Nova Contagem è iniziata la novena di Natale. Ogni sera si va di casa in casa e ci si riunisce in piccoli gruppi per pregare e riflettere insieme sul senso del Natale, condividendo il cammino che la Comunità sta facendo, i suoi problemi e le sfide di ogni giorno. Qui a Nova Contagem ci sono 13 Comunità di base. Le Comunità di base sono comunità di popolo, persone del bairro che si riuniscono per affrontare insieme i problemi e le difficoltà del quartiere e trovare insieme una soluzione, costruire ciò che si può migliorare, cambiare. Quando lo Stato non interviene e le politiche sociali scarseggiano, le persone si organizzano e costruiscono soluzioni. Qui a Ipe Amarelo, molto tempo fa, non c'erano strade, fognature e mancava l'acqua, l'autobotte passava una volta a settimana...una volta a settimana, mi spiego!!! Le persone hanno lottato per far cambiare le cose e oggi, grazie ad alcuni gruppi, la situazione è molto migliorata, rimane un quartiere povero, ma se si  pensa a com'era un tempo!
Anche per le domeniche, non sempre viene il prete (qui ci sono 13 Comunità e solo 3 padri Comboniani...) che fare? Si perde il diritto di riunirsi per celebrare la parola di Dio, perchè manca chi la può celebrare? No, in ogni Comunità ci si organizza e la si celebra anche senza il prete e l'eucarestia (già consacrata) viene data da chi ha l'autorizzazione per darla, spesso delle donne, da noi c'è donna Zita!
 Ecco le Comunità di base, popolo che si organizza, che si impegna, che lotta per cercare di colmare quelle mancanze create da condizioni di vita sociali, culturali, economiche, disagiate, spesso contro la propria volontà. Ma la volontà della gente, se riunita, è forte e determinata e se incanalata in un giusto cammino è opera di grandi trasformazioni, di cambiamenti. Questo è un bell'insegnamento dell'America Latina...um povo que luta! Alla novena io sto partecipando nel gruppo di Francisco, l'ho scelto perchè Francisco parla piano (conoscete il mio problema con la lingua) ed è tra i più giovani che organizza nella Comunità. Sono incontri semplici, ma sentiti, ed è bello per me conoscere questo modo di pregare e incontrare Dio, fuori dagli ambienti ecclesiali, fuori dai "templi", fuori da quel formalismo che crea distanza e che raffredda i cuori.
 Entri in queste casine povere, a volte mal odoranti, dove c'è poco, in un posto, poi, dove parla di violenza.
 Il fratello minore di Francisco, come lui stesso mi ha raccontato, due anni fa è stato ammazzata per droga, aveva solo 23 anni. Povertà e violenza, i punti cardinali di questa realtà del bairro, ed  un conto è vedere la povertà, un conto è viverla e starci dentro...cambia tutto, ti cambia tutto.
E in queste casine (uso questo diminuitivo, che mi viene spontaneo, perchè spesso sono solo due stanze)
mi fa tenerezza vedere qualche albero di Natale a volte spoglio, a volte monco, a volte piccolissimo e lo trovo bello (...ti cambia tutto...) e mi commuove, mi commuove questa semplicità, questo poco, nella sua dignità. Questo è il mio Natale, qui a Nova Contagem, lontano dalla rincorsa dei regali, lontano dai banchetti natalizi, lontano dai centri commerciali (che ci sono in Belo Horizonte e in Contagem è come se ci sono...ma Nova Contagem è periferia della periferia...noi qui siamo periferia della periferia) e accanto a qualche alberello spoglio che incontro, trovo anche il presepe, quello, però, è completo di tutto: Maria, Giuseppe e Gesù.
Buon Natale amici miei, Buon Natale a tutti.



....altre cartoline...


" Ci sono due correnti di pensiero nel mondo. Una vuole dividere il mondo in città, l'altra in villaggi. La civiltà del villaggio e la civiltà della città sono completamente diverse. Una dipende dalle macchine, dalla tecnologia, l'altra dall'uomo e dall'abilità delle sue mani. La città ha grossi profitti e buone paghe, possibili solo succhiando il sangue dei villaggi....se vogliamo davvero giustizia e una vera libertà, il mondo deve stare dalla parte dei villaggi e non delle città, delle capanne e non dei palazzi."
M.K. Gandhi


                        Carcere di Nelson Hungria in Nova Contagem....ecco perchè fa fatica internet!!!

                                          Bairro di Belo Horizonte, dove abitano degli amici.

                                          Nel bairro....
                                          Nova Contagem, dove abito io

                                          Quando piove....
                 Nova Contagem, sulla strada per andare alla casa Comboniana Justiça e Paz, a piedi (nudi!)
                                                   C'è chi si arrangia a vender qualcosa....
                                           Casa dei padri Comboniani a Nova Contagem.

mercoledì 11 dicembre 2013

Cartoline da Nova Contagem

Provo a postare un pó di cartoline da Nova Contagem.
Per adesso mi sto dedicando alla conoscenza del posto, all´apprendimento della lingua e vivere i momenti di comunitá: io Lourdes, João e la Comunitá del bairro di Ipê Amarelo. In questi giorni é con noi Flavio, un laico brasiliano in missione in Mozambico, giá da due anni e qui in Brasile per un periodo di ferie, poi a gennaio ritornerá in terra africana. Então (dunque/allora), non posso buttarmi subito in qualche attivítá, devo avere pazienza e non avere la presunzione di voler insegnare qualcosa (delirio di onnipotanza di noi occidentali, ereditá inconscia che emerge a nostra insaputa e la storia piú di una volta ce lo ha insegnato!), quando al contrario occorre insegnarsi di qualcosa: umiltá, rispetto, costruire relazioni di prossimitá con la gente e guadagnare la loro fiducia. Le relazioni personali qui sono molto importanti, fare visita nelle case, mangiare insieme, tomar um cafesinho juntos (dai si capisce....prendere un caffé insieme), essere "vicini". Da noi viene sempre qualcuno a trovarci e c´é  sempre un cafesinho pronto ad accoglierlo!  È la Comunitá, l´importanza per l´altro, l´ímportanza del fermarsi ad ascoltarlo e il valore delle relazioni umane. Ci ricorda qualcosa gente???
A volte capita, quando viene qualcuno a trovarci o quando vado a fare visita, di rimanere seduta tutto il tempo in silenzio (bé conoscendomi non sempre sto in silenzio...) e di rimanere lí con un espressione da punto di domanda scritta in fronte. Le persone mi parlano talmente rapido che appena riesco a realizzare il significato delle prime parole, ecco che le perdo subito per strada a causa del susseguirsi veloce di tutte le altre che seguono, sembra una valanga di parole che ti investono, con una pronuncia, poi, che non hai mai trovato sul libro di grammatica!. Ma va bene, va bene lo stesso, per il semplice fatto che tu stai lí e rimani lí e loro lo apprezzano molto, ed é importante, anche se la tua espressione con punto di domanda rimane!! Missione é prima di tutto stare.... e io sto lí seduta e cerco di imparare e di rincorrere quelle parole che prima o poi riusciró a raggiungere, anche se ora mi scappano da tutte le parti: "Fala devagar, devagar, assim eu entendo. Obrigada"  "Parla paino piano cosí io capisco". Então, per adesso é questo quello che sto facendo e non posso pretendere di fare altro se non vivermi nella quotidianitá. Sto imparando anche a camminare da sola per le strade del bairro, conoscere le vie, capire i percorsi giusti, affinché i miei piedi nudi siano capaci di riconoscere le strade verso casa e di camminare "scalza" senza avere paura di farmi male.
E mentro cammino osservo e piú osservo,  piú sto imparando ad apprezzare queste casine di mattoni e calce e la vita che le racchiude.
Un amico mi ha detto che sente che sono nel posto giusto, sinceramente non so se sono nel posto giusto, se esiste un posto giusto nel mondo...esiste?  A noi la discussione e io con voi, ma sento che ogni posto, in qualsiasi parte del mondo si trova, merita di essere conosciuto, nel bene come nel male, nella bellezza come nel dolore, perché ogni luogo ha una storia da raccontare, essere conosciuta ed incontrata se é possibile. Questo ci porta verso un cammino di crescita per la nostra vita, una ricchezza di esperienza da comunicare, condividere e un impegno verso chi le racconta...allora siediti, ascolta e poi inizia a raccontare.....

Nova Contagem é periferia di Belo Horizonte, capitale del Minas Gerais che ha 4 milioni di abitanti, Nova Contagem ne conta circa 60 mila e la maggior parte é di origine afrodiscendente, provenienti dallo stao di Bahia. Si trova ha 900 metri di altitudine e comprende 13 bairros, io risiedo in quello di Ipe Amarelo, nella parte alta (come vi scrivevo, é un continuo sali e scendi). Questi bairros sono quartieri dormitori, chi lavora deve affrontare viaggi lunghi e logoranti, prima di arrivare al posto di lavoro. La maggior parte delle persone che vivono qui sono persone che vengono dall´interno del paese, in cerca di una prospettiva migliore nella capitale, sono persone semplici e poco scolarizzate, per questo ricevono un salario basso e poco renumerativo. La maggior parte delle famiglie vive con difficoltá, problemi di povertá, disoccupazione, alcolismo, droga. La criminalitá é alta causa gruppi di narcotrafficanti dediti al commercio della droga nelle varie zone del quartiere, in passato accadeva un assasinio a settimana, ora la situazione é molto migliorata. Problematica é la situazione della salute, esistono alcuni posti medici, ma precari e poco specializzati.  A Nova Contagem esiste, anche, un carcere di massima sicurezza  "Nelson Hungria" con circa 2000 prigionieri, tra il lavoro dei laici c´é la visita due volte a settimana nel carcere e l´accompagnamento delle famiglie dei carcerati.

Autobus per andare a Belo Horizonte, dietro casa mia.

Babbo Natale con dietro le camicie e i pantaloncini corti,  per le strade di Belo Horizonte.

Belo Horizonte, immagine.

Strade di Belo Horizonte.

                                                   Le mie vicine di casa.

                                                      Per le strade di Belo Horizonte, immagine.

   
                                               Visita in alcune case di Nova Contagem
            Le torri di ferro di Nova Contagem, molte abitazioni sono costruite vicino e attaccate a queste.

 
                                               Nova Contagem, vista dalla mia finestra.
                                                     Dopo la pioggia......
                                                   La mia via, io abito qui.
   La casa Comboniana Justiça e Paz che coordina varie attivitá che si svolgono a Nova Contagem
                                                             Io che cerco di studiare il portoghese


venerdì 6 dicembre 2013

Babbo Natale con gli infradito.



Bene amici sono arrivata. Precisamente mi trovo a Ipe Amarelo (albero giallo), quartiere di Nova Contagem, periferia di Belo Horizonte.  Nova Contagem è costruita sopra un’altura, è un ammasso di case una sopra l’altra e costruite abusivamente. Qui si preferisce non chiamarle favelas, perché secondo la gente che ci vive è offensivo e denigratorio, ma in realtà lo sono e lo sono state, ora la situazione e´ migliorata rispetto al passato. Piccole abitazioni di mattoni e calce, una attaccata all’altra sotto fili di alta tensione delle grandi torri di ferro che sovrastano la collina. Se si passa vicino si può sentire il rumore dell’elettricità che passa . E’ un quartiere povero, popolare, le strade principali sono asfaltate, altre no, terra rossa e rocciosa con cumuli di spazzatura qua e là, in realtà anche nelle strade asfaltate c’è un po’ di lixo (spazzatura) un pò qua e un po’ là…..
Fa da cornice alle abitazioni il verde del mato (foresta) e delle colline tipiche del Minas Gerais e il colore rosso della terra non sterrata o di qualche collina sventrata, scempio della distruzione ambientale causata dagli  interessi economici delle multinazionali, il Minas è ricco di minerali, tant’è che Minas Gerais significa proprio Miniere Generali .
Ma torniamo a Ipe Amarelo….io abito in una casina semplice e umile, sopra una strada in salita (qui e tutto salita e discesa). Per ora siamo in tre: io, Lourdes e Joao, brasiliani con esperienza in missione in Mozambico e Rondonia (terra di Amazzonia, Brasile). A gennaio arriverà un’altra persona che starà con noi, Valdir e´ il suo nome.
La casa è un punto di riferimento dei laici brasiliani, gente che viene e che va da esperienze missionarie…o che viene o che va del quartire…abbiamo tanti vicini di casa!
 La scelta dei laici brasiliani è quella di vivere in zone povere e disagiate, per intraprendere un cammino missionario secondo la spiritualità di Daniele Comboni, la scelta di Ipe Amarelo non è un caso! Ma questa è la missione: impegno, condivisione, costruzione di percorsi di giustizia e solidarietà, mettendo la propria vita al servizio di ciò. E’ impegno, è cammino, è fede.
A Nova Contagem  nel punto più alto, sorge anche un carcere di massima sicurezza, praticamente le abitazioni sono costruite attorno a questo, da dove abito lo si può vedere tranquillamente, così come in molte parti del quartiere, sovrasta su tutti, fa un certo effetto vederlo, è grande ed è pure brutto!!!
Alla sera fa da ninna nanna l’abbaiare continuo dei cani randagi per le strade, colonna sonora  con diritto di replica non richiesto, è un gran barulho (rumore, fracasso…).
Ecco io mi trovo qui, in questa povertà che ho scelto come casa, per un periodo di tempo. 
Chi me lo ha fatto fare,  dirà qualcuno? In questi primi giorni me lo sono chiesto anch’io, poi ho deciso di mettere da parte la domanda e di tenere una foto del  Comboni sul comodino. 
Sì, Comboni: la scelta, la risposta, la motivazione.
Oltre al Comboni ho messo nella mia stanzina (ho una stanzina piccolina, piccolina...) il biglietto degli amici di Bologna (dai gasatevi un po’!!!) e il biglietto di mamma che ho trovato a mia insaputa in valigia per gli auguri del compleanno (20 dicembre) e di Natale, è stata una bella sorpresa! Obrigada mae.
A proposito di Natale, mi fa strano vedere in giro per il quartiere qualche Babbo Natale appeso alla finestra o al balcone, con un sole che splende e 30 gradi all’ombra. Lui con la sua tutina di flanella, il cappuccio, gli scarponi e la barba bianca, mamma che caldo che mi fa quando lo vedo, mi vien voglia di infilargli gli infradito! Potevano inventare un Babbo Natale stile equatore. Ma Natale è Natale, anche qui nelle favelas, in questo posto che pare non ne abbia il diritto, ma che al contrario aspetta l’arrivo di quel bambino che cambiò il mondo con il suo amore e che ancora è capace di farlo, attraverso noi.

 ps. per ora non posso fare molte foto, ci sono zone dove e´ proibito causa gruppi di narcotrafficanti del quartiere, e´ bene prima farsi conoscere, altrimenti pensano che sei una spia della polizia....non vorrei terminare precocemente la mia esperienza ad Ipe Amarelo!!! Altra cosa..internet da noi e´ molto, molto, lento.


sabato 30 novembre 2013

Vamos!!!

Ok ci siamo, ultime ore in Italia, poi il grande salto, dall'altra parte dell'Oceano....destinazione Brasile, Minas Gerais. Non conosco il Minas e il sud del Brasile, i miei ricordi vanno al nordest e in particolare alla Paraiba, alle sue spiagge, al caldo e soprattutto agli amici del centro di difesa dei diritti umani don Oscar Romero (Cedhor) e al gran lavoro che fanno nel bairro di Tibiri, Santa Rita. Speravo che fossero loro la scelta di questo mio ritorno in Brasile, ma le cose sono andate diversamente ed è bello così, inizio proprio con qualcosa di nuovo. E' vero che il Minas nao tem mar ( nel Minas non c'è il mare), ma in compenso mi hanno detto che c'è tanto verde. Il verde è il colore che associo al Brasile, verde è la bandiera nazionale, verde è il colore delle foreste e dell'Amazzonia, verde è il colore della speranza e del saper ricominciare da capo, ogni giorno, in ogni aurora del mattino. Verde è il Brasile con tutte le sfumature di colori che lo compongono, è questo lo rende unico e bellissimo, la diversità che si fa ricchezza.
Finalmente ce l'ho fatta a preparare la valigia, dopo il panico dei primi giorni, più che panico direi sclero, sono riuscita a capire cosa metterci dentro, anche perché, diciamolo, come preparare una valigia della durata di tre anni?? "Porto questo o quello" " Scelgo questo o l'altro" " Se poi mi serve...se fa freddo...se fa caldo..."  oh quante menate!!! Alla fine ho fatto pace con la mia indecisione e ho messo solo l'essenziale, tutto il resto verrà da sé. Sicuramente nella valigia del cuore, la più importante, ci sono molte più cose da portare...è piena...piena di persone, affetti, ricordi, vite intrecciate alla mia, ognuna con il suo significato e importanza.
Sì, vi porto tutti con me amici miei, è così grande questa valigia del cuore che non smette mai di avere spazio.
Spero solo di tenere a bada la malinconia che fa da sfondo ai ricordi, nel caso tiratemi un orecchio da lontano, così da ricordarmi di tenere i piedi ben piantati a terra, senza nuvole di scorciatoia che rapiscano i miei sguardi. No! piedi ben piantati a terra...piedi nudi sulla nuda terra, e con la voglia di esserci in questo stare.
 Vi lascio con le parole di don Helder Càmara, promemoria di questo viaggio:
Partire è uscire da sè.
Partire è smettere di girare attorno a noi, come se fossimo il centro del mondo.
Partire è non lasciarsi chiudere dal piccolo mondo cui apparteniamo: l'umanità è più grande, ed è essa che dobbiamo servire.
Partire è aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro, aprirci alle idee, anche a quelle diverse, significa avere un fiato di un buon camminatore.
Un buon camminatore sa che il grande viaggio è quello della vita. Beato chi si sente eternamente in viaggio e in ogni prossimo vede un compagno desiderato.
Un buon camminatore si preoccupa dei compagni stanchi. Li prende dove li trova, li ascolta con amore, ridà loro il coraggio per il cammino.
Partire è mettersi in marcia e aiutare gli altri a cominciare la stessa marcia, per costruire un mondo più giusto e umano.
Vamos!!!!

martedì 12 novembre 2013

....qualcosa per iniziare....


Eccomi.....
Partirò per il Brasile il 1 dicembre 2013, data che segnerà l'inizio di questo blog e della mia nuova vita in terra brasiliana, destinazione Minas Gerais, come laica missionaria Comboniana.
Da quel giorno in poi proverò a riempire questo blog, a riempirlo di vita, di immagini, di sfumature, fatte coi colori dell'anima e delle emozioni del cuore.
Ci proverò a raccontare e a raccontarvi questo mio percorso, cercando di rimanere "fedele" a chi da lontano mi seguirà e a chi di tanto in tanto avrà voglia  di tenere
uno sguardo su di me, sarà anche un modo per tenerci per mano, con i nostri pensieri, riflessioni e per conoscere altri sguardi, altri racconti che spero saprò comunicarvi.
Sì, questo viaggio inizierà il 1 dicembre con il volo Milano- Lisbona, Lisbona- Belo Horizonte.
Preparatevi miei piedi a mettervi in cammino, preparati mia testa a dischiudere i cancelli, preparati mio cuore ad accogliere la Vita....perché questa è la mia scelta:

Ho scelto di vivere nelle periferie del mondo.
Ho scelto di vivere senza tenere le mani in tasca.
Ho scelto di vivere senza tenere le parole sospese in aria, ma di sporcarle con la terra.
Ho scelto di vivere senza barriere di protezione o cinture di sicurezza allacciate al futuro, ma semplicemente a piedi nudi sul presente.
Ho scelto di vivere cercando di mettere in pratica i valori in cui credo, perché i valori non si dicono, si vivono.
Ho scelto di camminare su strade incerte per poter incontrare storie fatte di sguardi ed emozioni.
Ho scelto di non essere neutrale e di parlare senza avere paura, accogliendo il silenzio solo come balsamo per l'anima.
Ho scelto di vivermi nella lotta e nei canti di giustizia in alcune parti del mondo e di unire la mai voce alle loro canzoni.
Ho scelto di unire piedi, testa e cuore in azioni che prendano respiro nel mio agire quotidiano.
Ho deciso di smettere di riflettere sulla vita e di iniziare a viverla....semplicemente a piedi nudi.

ps. è la prima volta che tengo un blog, in realtà non so molto su come funziona, ne come usarlo....ma ci proverò anche con qualche scarabocchio o strafalcione, in fondo il cammino si apre camminando, quindi inizio a camminarci sopra!!!!